La mia esperienza con questa tecnica parte da lontano, ancora sui social non se ne parlava e quando se ne parlava non veniva certo chiamata pressing ma : " stringere le api per farle stare meglio".
Ma in cosa consiste questa tecnica?
Il pressing è una tecnica molto semplice, prendiamo una famiglia di api, facciamo che siamo in una zona del nord Italia e che siamo al 7 Febbraio 2025. Questa famiglia si presenta su 6 favi cosi composti:
- favo con poche scorte e poco popolato di api
- favo di scorte coperto a metà di api
- favo con rosa di covata e regina coperto di api
- favo con rosa di covata coperto di api
- favo con scorte coperto a metà di api
Stabilita l'entità della famiglia e operando in una giornata di sole quando il glomere è aperto e si prevede volo, possiamo operare andando a stringere ( pressare ) la famiglia sui soli favi di covata e di non scendere comunque sotto i 3 favi. Operando nella migliore delle ipotesi andiamo a comporre così la famiglia:
- favo di scorte contro la parete esterna
- favo di covata
- favo di covata con regina
- diaframma
( qualora ne abbiate la possibilità usare due diaframmi e posizionare al centro dell'arnia )
I favi con le scorte e le api ivi comprese le posizionate al di la del diaframma ed esse nel corso della giornata torneranno sui telai contente la covata.
Questa operazione permette una migliore termoregolazione della camera di covata e quindi una ripresa vigorosa della deposizione.
Attenzione però, ci sono anche degli svantaggi soprattutto con pesanti ritorni di freddo all'orizzonte in quanto più covata equivale a più consumi di scorte di miele.
Pertanto resta fondamentale la presenza di corone di miele nei telai di contenente covata e posizionare un panetto di candito, in quale dovrà sempre essere presente fino a quando la stagione lo richiede.
Per non indugiare oltre vi allego un video da me fatto che spiega il mio modo di operare in una famiglia medio piccola:
Pressing.
A titolo informativo allego due grafici elaborati dalle mie bilance 3bee che mostrano chiaramente l'andamento delle temperature all'interno della camera di covata ( il sensore interno è nel medesimo posto di sempre ) e della temperatura esterna.
Questo grafico rappresenta la temperatura rilevata internamente all'alveare prima e dopo il pressing. Si nota chiaramente come questa tecnica stressi meno le api andando a eliminare sbalzi di temperatura e permetta un mantenimento costante della stessa anche se le temperature esterne diminuiscono.
Questo grafico rappresenta l'andamento della temperatura esterna rilevata dalla bilancia. Si evince chiaramente che pur essendo drasticamente diminuita la temperatura, le api mantengono meglio il calore all'interno della camera di covata.
Detto questo cari lettori, chiudo l'articolo nella speranza di aver fatto ulteriore chiarezza su questa tecnica.
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Mi trovate come Christian Bottoni o Apicoltura Ape Ubriaca.
A presto!