Si è conclusa in Polonia la conferenza ONU sul clima.
Quasi 200 paesi hanno partecipato, trovando un faticoso accordo su come attuare quanto deciso a Parigi nel 2015.
Fra o più importanti firmatari, Cina e Usa. Quest'ultima ancora formalmente firmataria fino al 2020, anno in cui i paesi firmatari presenteranno piani climatici più rigidi.
E' stato firmato un regolamento che rende operativo quanto deciso a Parigi, con l'obbiettivo di contenere l'aumento globale da qui a fine secolo di 2 gradi, meglio 1.5 rispetto ai livelli preindustriali.
Verranno aumentati da parte dei paesi più ricchi i finanziamenti per il clima, per far fronte a quei paesi che temono di non riuscire a contrastare i cambiamenti climatici in atto, provocato soprattutto dai maggiori responsabili dell'emissione di gas serra.
Greenpeace fuori dal coro, afferma che quanto fatto in Polonia sia insufficiente e nessun impegno collettivo, nella realtà dei fatti è stato raggiunto.
Nel frattempo, noi poveri mortali, aspetteremo Cop 25 che si terrà in Cile nel 2019. La nostra consapevolezza è che non rimane tanto tempo per invertire la rotta prima che si verifichino eventi climatici sempre più estremi.
Personalmente penso che ancora troppo poco si faccia per implementare politiche pro clima degne di questo nome. Poco sviluppo del trasporto collettivo, poco sviluppo di soluzioni di trasporto individuale a basso impatto, scarsa visione di un piano energetico nazionale. Insomma i presupposti che vedo mi fanno pensare che si riempano protocolli e carte e poco venga fatto nella sostanza.
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