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venerdì 1 febbraio 2019

Lavori in apiario nel mese di febbraio

Febbraio è il mese più corto dell'anno e anche il mese più incerto meteorologicamente parlando.
Spuntano i primi fiori come bucaneve e crochi, fiorisce il salice e il nocciolo, ricca fonte di polline, fiorisce anche l'apicoltore con i suoi mille progetti e aspettative per la stagione che deve iniziare. 

La ripresa della deposizione da parte della regina è rilevabile sia osservando il volo esterno delle api, sia osservando il vassoio di ispezione. Se le api importano polline è un chiaro segnale che la covata è ripresa, il polline infatti è un alimento indispensabile per allevare le nuove larve.

Fioritura nocciolo
Nella prima parte del mese, qui dalle mie parti, difficilmente si riesce a fare una visita interna all'alveare per via del clima freddo, ma qualora si notassero importanti anomalie dall'esterno, una controllata interna diventa d'obbligo. 

Fra le operazioni meno invasive e necessarie ricordo di soppesare l'arnia per valutare le scorte (aggiungere candito dove necessario) e di bussare sulle pareti; ascoltare il ronzio di risposta. 
Se la risposta è un sommesso ronzio e duraturo, quasi certamente la famiglia è orfana.
Se invece il ronzio è breve e vibrante, la famiglia non è orfana.
Se invece siamo di fronte a giornate miti, caso non raro negli ultimi inverni, si può pensare di controllare le famiglie internamente, controllo veloce e puntuale, per stimarne la grandezza e se non in glomere, dare un'occhiata alla covata ed infine stringerla se troppo sbilanciata. 

Febbraio può sembrare un mese di riposo ma non lo è. Il clima incerto appunto fa si che si debba comunque intervenire con alimenti di supporto quali il candito (vi invito a leggere gli articoli su come faccio il candito). La covata è in ripresa e i consumi aumentano.

Verso la fine del mese, quando sono certo che la covata sia ripresa in maniera decisa e costante, è mia abitudine fare cicli di ossalico sublimato per ridurre al minimo la varroa residua eventualmente sfuggita ai trattamenti precedenti.
In questo caso, essendo il clima ancora legato all'inverno, è utile avere un sublimatore che sia "lento" nella sublimazione, in modo da far si che l'eventuale glomere possa un poco aprirsi durante il trattamento e quindi permettere a quest'ultimo di penetrare meglio all'interno del glomere.

Qualora vi accorgiate di famiglie non sane durante una ispezione, consiglio di eliminarla quanto prima. Inutile portarsi dietro un problema sanitario che potrebbe compromettere l'intera stagione, l'intero apiario, i vostri vicini.




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