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Varroa |
Come sappiamo la varroa predilige la covata a fuco per completare il suo ciclo vitale, sfruttando questa caratteristica è possibile ridurre il numero di varroa presente nell'alveare durante tutto il corso della stagione apistica fintanto che le api alleveranno fuchi.
L'utilizzo di questa tecnica non è assolutamente sostitutivo ai trattamenti contro la varroa che si fanno in estate e Dicembre, ma serve sostanzialmente ad avere un numero di varroa quanto più limitato nei nostri preziosi alveari.
Per adottare questa pratica sostanzialmente io uso due sistemi ovvero:
- Telaio Campero e sue varianti
- Telaio trappola realizzato con un telaio da melario
Telaio Campero e sue varianti
Sostanzialmente è un telaio da nido a cui si applicano dei montanti verticali così da dividere in 3 settori uguali il telaio.

Si introduce generalmente 4 settimane prima dell'inizio del periodo di sciamatura, le prime due settimane al centro della covata, successivamente si sposta tra l'ultimo telaio di covata e il primo di scorte. Va lasciato all'interno dell'alveare per tutto il periodo di allevamento dei fuchi e tendenzialmente va messo solo in quelle famiglie esistenti dall'anno precedente.
Dopo 8 giorni dall'inserimento del telaio, occorre eliminare quanto costruito in un settore, andando a prediligere l'eliminazione di quel favo costruito magari per contenere covata femminile.
Alla visita successiva si andrà ad eliminare completamente il settore che contiene la covata più giovane.
Alla terza visita dopo altri 7 giorni , si andrà ad eliminare il settore con la covata completamente opercolata e si ha il primo abbattimento di varroa.

Da questo momento in poi si entra nel ciclo vero e proprio di abbattimento, ovvero a cadenza di 7 giorni si andranno a eliminare i settori opercolati. Sottolineo il fatto che oltre ad abbattere la varroa, recupererete tanta buona cera d'api pura.
Il telaio può essere modificato inserendo una parte di legno piena corrispondente alla sponda di miele che le api generalmente formano nella parte superiore del favo.
Alcuni apicoltori hanno modificato il telaio Campero, che a loro avviso aveva difetti come far indebolire troppo la famiglia, fra questi segnalo Baragatti e Canelli.
Questo metodo è anche molto utile per capire lo stato della famiglia, sia come forza sia come indice di febbre sciamatoria.
Telaio trappola realizzato con un telaio da melario
Personalmente ho adottato questo sistema, lo trovo maggiormente pratico e meno laborioso, e realizzabile senza modificare telai da nido.

Ci si avvale di un normale telaio da melario al quale saldo il classico foglio cereo. Lo introduco a inizio aprile fra l'ultimo telaio di covata e il primo telaio di scorte, dove si posizionano normalmente i telai con fogli cerei, e attendo la costruzione, dapprima le api inizieranno a costruire la cera sul foglio cereo poi inizieranno a costruire nella parte sottostante del telaio un favo con covata a fuco che verrà prontamente riempito di covata.
Si attende che la covata venga opercolata per un 70 per cento e si rimuove, avendo cosi un radicale abbattimento di varroa in un unica visita. Successivamente si ricomincia il ciclo e generalmente durante la stagione se ne riescono ad effettuare 3 o 4.
Anche con questo sistema si recupera una buona quantità di cera pura, un piccolo difetto, a volte le api attaccano il favo naturale alle pareti dell'arnia e risulta un poco difficoltoso rimuovere i residui di cera. Questo accade sopratutto durante il primo ciclo di costruzione.
Sottolineo ancora il fatto che questa metodologia di approccio alla riduzione del carico di varroa non è da intendersi risolutivo e va sempre inteso come un integrazione alla lotta alla varroa fatta come indicato dalle associazioni o riviste di settore o libri e manuali, con prodotti ammessi dalla legge.
Di seguito alcuni link a prodotti anti varroa:
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