Le api producono per loro e di certo se potessero scegliere non cederebbero nulla, anzi in periodi di scarsa importazione può accadere che famiglie forti saccheggino famiglie più deboli.
Quando preleviamo loro miele o polline, viene a mancare all'interno dell'arnia una certa quantità di scorte che possono ( se interviene un evento siccitoso o piovoso prolungato ) portare a dover nutrire l'alveare.
Come si nutre l'alveare?
Sostanzialmente con sciroppo o candito.
Sono prodotti a base di zucchero di cui parleremo in un altro post.
In aiuto all'apicoltore ci sono un sacco di erbe che possono essere usate per preparare questi sciroppi o canditi, queste apportano sali minerali e vitamine fondamentali per restituire benessere alle api quando non possono trovare naturalmente quello che serve loro.
Fra queste possiamo menzionare:
L’ortica
è una pianta ricca di sali minerali e le sue proprietà terapeutiche sono
conosciute fin dall'antichità. Le foglie contengono: ferro, calcio, silicio,
magnesio e fosforo in abbondanza, vitamina A e C, calcio e potassio, acido
formico e gallico, clorofilla, istamina, tannino e carotene.
La camomilla ha attività antinfiammatoria,
antispasmodica, antimicrobica, e blandamente sedativa.
La melissa antibatterica, antiacida, ansiolitica,
sedativa. Recentemente è stato dimostrato che flavonoidi e
triterpeni esercitano anche un’azione antistaminica
La frazione polifenolica ed alcuni componenti dell’olio
essenziale dimostrano invece una ATTIVITA’
ANTIVIRALE specifica contro Herpes virus
Sarebbe infatti buona prassi, ai margini dell'apiario o comunque a casa, se si possiede un giardino, avere un piccolo appezzamento coltivato a piante officinale così da preparare macerati e infusi da utilizzare nella preparazione di sciroppi e canditi da somministrare al bisogno alle nostra amate e fragili api.
Buon proseguimento a tutti voi e grazie per l'attenzione...@apeubriaca



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