Nuovi studi però stanno svelando altro, le varroe si nitrirebbero del corpo grasso delle api.
"L’entomologo Dr. PhD Samuel Ramsey dell’università del Maryland e il vanEngelsdorp BEELAB possono aver scritto un pezzo di storia scientifica. Il Dr.Ramsey è specializzato nelle ricerche sui parassiti degli insetti, i parassiti delle api e la loro influenza sulla sopravvivenza degli individui e delle colonie, specialmente per gli acari Varroa e Tropilaelaps. Comparando i tratti digestivi e gli escrementi della Varroa con altri acari e le loro abitudini alimentari, dai risultati, ha concluso che la Varroa non si nutre di liquidi."
Riporto di seguito l'intero articolo con link correlati.
LA VARROA NON SI NUTRE DI EMOLINFA

-crescita/metamorfosi
– conservazione e energia-nutrienti-mobilità
-detossificazione dai pesticidi
-bilancio idrico/regolazione osmotica
-sistema immunitario-produzione di peptidi antimicrobici (come gli anticorpi)
-regolazione della temperatura
-funzioni metaboliche comparabili al fegato dei mammiferi
-proteine e sintesi del grasso
-vitellogenesi
Le zone dove la Varroa può essere trovata è una estensione del lavoro di ricerca del dott. Ramsey e del suo team. Il 95% della Varroa è localizzata sotto il metasoma, fra gli sterniti con una preferenza statisticamente rilevante per il lato sinistro delle api. E’ stato dimostrato che in quella zona forano membrane e tessuti e assorbono cibo dal corpo grasso delle api adulte. Il dott. Ramsey spiega che questo comportamento non è foretico per definizione. La Varroa rimane da 3 a 14 giorni sulle api adulte, preferibilmente api nutrici, poiché esse hanno il corpo grasso più consistente e sono quindi molto nutrienti per l’acaro. Meno nutriente è un’ape e più a lungo l’acaro necessita di assorbire il cibo necessario. Una colonia sotto nutrita ha un effetto negativo diretto sullo sviluppo della Varroa e viceversa: una colonia nelle condizioni di miglior sviluppo e nutrizione incrementa il successo della riproduzione della popolazione della Varroa. L’Associazione degli apicoltori danesi “WeBInar Danmarks Biavlerforening” offre questo e altri video gratuiti dal loro sito web, incluso uno sulle ricerche Tjeerd Blaquière. Questo seminario web on line era moderato da H. Flemming Vejesnaes, uno scienziato indipendente, che ha posto le domande giuste e ha chiesto delle domande pubbliche agli apicoltori partecipanti . Un commento può esprimere quello che probabilmente è nei pensieri di molti che ascoltano queste ricerche. Non è la prima volta nella storia della scienza che qualcosa di presumibilmente sicuro è stato superato da nuove scoperte!
Il video del seminario originale è in inglese, scaricabile liberamente da YouTube ai seguenti links:
Natural Bee Husbandry Issue 9 – November 2018 Claudia Blauert, Germany – bienenblau@email.de
Traduzione M. Mantovani
www.apicolturamantovani.it
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