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| Famiglia di api in fase di controllo |
Scrivo dall'appennino bolognese. Siamo a febbraio e dell'inverno non c'è stata traccia, giornate molto calde e sopratutto assenza di pioggia.
Ho deciso quindi di aprire prima la stagione 2020, le api mi davano il sospetto di viaggiare molto forte importando grandi quantità di polline.
Ho iniziato quindi le visite e con mio stupore ho visto una situazione non in linea con quello che dovrebbe essere, ovvero famiglie avanti sia in termini di covata che di forza.
In alcune famiglie vi erano persino celle da fuco, tenete presente che solitamente le inizio a vedere quando la stagione è leggermente anticipata, a fine marzo/inizio aprile.
Come da prassi ho stretto le famiglie quanto più possibile eliminando i favi non presidiati e vuoti di scorte. Ho stretto le famiglie centralmente con due diaframmi e al di la degli stessi ho messo delle ulteriori scorte, che le api andranno a mangiare tranquillamente.
La famiglia ovviamente ha abbondanti scorte sopra le ampie rose di covata presenti, in media due
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| Prime celle da fuco anticipate di più di un mese |
telai con rose di 30 cm.
Stringo anche per evitare che la covata possa essere estesa su troppi telai e quindi possibili e sperati ritorni di freddo, potrebbero portare nuovamente le api in glomere e ad abbandonare le covate perimetrali. Facendo questa semplice operazione, che richiede davvero pochi minuti per arnia si aiutano le api a migliorare la termoregolazione e quindi anche a consumare meno scorte (preziose) di miele.
L'importanza di questa operazione è naturalmente inversamente proporzionale alla grandezza delle famiglie. L'occhio e l'esperienza farà capire da se cosa è giusto e doveroso fare.
Una cosa però è certa, l'annata passata ha insegnato molto su questa tematica, avendo avuto problemi invernali a maggio.
Tutto questo mi ha portato a pensare che il punto di non ritorno meteorologico è stato superato. Quelli che dovrebbero essere eventi rari o eccezionali sono diventati consuetudini, ovvero inverni miti o ritardati, siccità e caldo estremo.
Si vede passo passo la desertificazione che avanza, fiumi sempre più poveri di acqua, insomma tutti segnali che una persona attenta sa cogliere.
Mi piange il cuore e provo rabbia verso quelle persone che vivendo scollegate dall'ambiente spererebbero sempre nel caldo estivo e nel cielo sereno 365 giorni all'anno.
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| Abbondanti rose di covata non in linea con il mese |
Detto questo, pur essendo estremamente felice di aver visitato e controllato un apiario intero, sono preoccupato per come sta volgendo la stagione, ovvero piante con gemme gonfie e anticipate quindi suscettibili a gelate, probabili fioriture anticipate come pruni, biancospini e acacie; insomma siamo sulla falsa riga della stagione passata, nefasta e orribile. A questo aggiungo che anche la varroa andrà monitorata con maggiore attenzione in quanto mi aspetto una sua attività anticipata visto le abbondanti covate presenti, non è detto che occorra qualche intervento anche prima del consueto trattamento tampone estivo. Per ora sono solo supposizioni e deduzioni che valuterò comunque giorno per giorno aspettando e sperando che a febbraio possa almeno piovere un poco.
Saluti dalla vostra ape ubriaca.



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